Coribas srl
La rete di impresa Basilicata in guscio ha nominato come proprio organo di gestione la società agricola CORIBAS SRL.
La start-up ha, tra gli altri obiettivi quello di fornire consulenza, favorire l’impianto, seguire la produzione e la trasformazione e infine la vendita della frutta in guscio, con particolare attenzione al settore delle nocciole.
Abbiamo chiesto agli amministratori Giuseppe Coletta e Donato Lisanti quali sono gli obiettivi che si pone la società agricola che rappresentato e quali sono le prospettive di sviluppo.
Quali sono gli obiettivi della Coribas srl?
Il primo obiettivo che si pone la Coribas è l’aggregazione. Partiamo da questo concetto perché oggi fare impresa in un territorio vuol dire soprattutto unire le forze per vincere la sfida di un mercato che è sempre più globalizzato e nel quale essere più grandi, fare numero, aiuta di sicuro a spuntarla. Il nostro impegno è quello di diminuire al massimo la frammentazione in campo agricolo che caratterizza il territorio lucano cercando di creare massa critica e soprattutto affermando la qualità del prodotto della nostra terra.
Cosa farete per raggiungere questo obiettivo?
L’assistenza tecnica e la consulenza sono i primi punti da realizzare: abbiamo creato un team di agronomi che si sono specializzati nel settore corilicolo e in campo risolvono i problemi legati alla produzione perché l’agricoltore oggi deve convogliare le proprie energie principalmente su questo aspetto, delegando alla rete tutti i passaggi a monte e a valle del momento produttivo al fine di concentrarsi sulla qualità del prodotto.
L’agricoltura di oggi è sostenibile?
Ne siamo fortemente convinti. Noi e gli imprenditori che sono entrati nella rete di imprese stanno avendo un approccio meno “agricolo” e molto più imprenditoriale: sostenibilità sociale, formazione scientifica, approccio manageriale alla produzione sono alcuni degli elementi che contraddistinguono la nuova agricoltura e gli imprenditori della nostra rete. L’agricoltura è sostenibile anche dal punto di vista economico: sicuramente un investimento nel settore corilicolo non da un risulto immediato, ma le esperienze delle altre filiere organizzate italiane, Piemontesi e Viterbesi innanzitutto, sono un esempio al quale ispirarsi. Realtà in cui la corilicoltura produce reddito per i titolari e posti di lavoro per la popolazione creando un indotto importante per tutto il territorio.
Perché il nocciolo e non altre colture?
Oggi il territorio lucano presenta luci ed ombre nella produzione cerealicola ed ortofrutticola. La concorrenza globalizzata rende difficoltoso e spesso antieconomico produrre cereali e frutta fresca nei nostri territori seppur altamente vocati. La scelta della qualità e dell’originalità è premiante (i fragolicoltori del Metapontino stanno scrivendo una bella pagina della storia dell’agricoltura della Basilicata attraverso la produzione della Candonga) ma spesso tutto questo non basta.
La scelta di investire nel settore corilicolo è dettata da 3 motivi principali:
- la nocciola è un prodotto destinato prevalemente all’industria: prezzo e fabbisogno negli ultimi anni sono in continuo aumento. La nocciola è un prodotto che può essere conservato e non ha la necessità di una vendita immediata (come gli ortaggi o la frutta fresca) con la conseguente alea del prezzo di mercato.
- il territorio lucano è in gran parte vocato alla produzione corilicola e la stessa ha un basso impatto a livello di ore lavoro e quindi anche piccoli appezzamenti di terreno nell’ordine di pochi ettari (situazione tipiche della nostra regione) possono essere destinati a questa coltura.
- i player nazionali che acquistano nocciole stabiliscono contratti di acquisto con aggregazioni di produttori a lungo termine (anche oltre i 10 anni) con conseguente possibilità di avere un sbocco sicuro di vendita e aumenta la solidità aziendale nei rapporti con gli istituti di credito e spesso affianco le associazioni di produttori in termini di consulenza e assistenza tecnica, esperienze che la nostra aggregazione già sta sperimentando.